Non si esce dalla crisi senza equità e giustizia sociale
Nella manovra che viene imposta al paese manca un chiaro e concreto segno di equità, il rigore è a senso unico e la giustizia sociale è inesistente.
Per lo Spi non è, infatti, equo far pagare il costo della crisi ai pensionati, bloccando la già esigua rivalutazione economica.
Non è equo allungare l’età di accesso alla pensione a milioni di donne e uomini già duramente colpiti dalla crisi che sono senza lavoro e senza ammortizzatori sociali che li tutelino.
Non è equo penalizzare quei lavoratori che dopo oltre 40 anni di lavoro si vedono ledere un diritto e penalizzare la loro pensione solo perchè hanno iniziato a lavorare giovanissimi.
Non è equo lasciare i giovani senza lavoro e in una condizione continua di precarietà.
Perchè tanta reticenza nel definire una patrimoniale in grado di intervenire sulle grandi rendite finanziarie e i grandi patrimoni? Perchè continua ad essere così modesto il prelievo sui capitali scudati? Perchè non si contrasta seriamente l’evasione fiscale? Perchè non si interviene sugli sprechi, sui settori protetti e sui veri privilegiati? Perchè è così faticoso ridurre i costi della politica?
Pretendiamo un paese che dia lavoro, un futuro per i giovani, serenità agli anziani e un welfare basato sulla giustizia sociale. Dalla crisi si esce solo con più equità e meno sacrifici scaricati sui soliti noti. Lo Spi non starà fermo a guardare e a subire ma continuerà a combattere affinché l’Italia diventi un paese migliore, più giusto e più equo.
Marco Simonelli Segretario generale Spi Vercelli-Valsesia
Rosanna Gaietta – Costantino Pezzotta Segretari Spi Vercelli-Valsesia
Rosario Cellura Segretario Lega Vercelli
Antonio Celestino Segretario Lega Santhià-Trino
Gianfranco Stoppa Segretario Lega Valsesia
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