La procura di Roma accusa l’Egitto per la morte di Regeni
La procura di Roma ha detto dopo più di 4 anni che il regime di al Sisi è responsabile della morte di Giulio Regeni. Uno dei testi sentiti dalla procura di Roma ha visto Giulio morire lentamente. Ha lavorato per 15 anni in una villa di epoca nasseriana, diventata sede del ministero degli interni e luogo scelto dalla National Security per torturare i cittadini stranieri sospettati di minare alla sicurezza dello Stato.
È lì, nella stanza 13 del primo piano, che Giulio è stato seviziato: «Ha visto lì Regeni con due ufficiali e due agenti, c’erano catene di ferro, lui era mezzo nudo e aveva segni di tortura, delirava nella sua lingua. Un ragazzo molto magro, sdraiato per terra, con il viso riverso con manette che lo tenevano a terra, segni di arrossamento sulla schiena». E’ stato torturato ed ucciso in modo efferato da un regime a cui abbiamo appena venduto due fregate per 1,2 miliardi e con cui siamo in trattattive per forniture militari per altri 10 miliardi, Il dittatore di questo stato è appena stato insignito dalla Francia con la sua più alta onorificenza, la Legion d’Onore. L’Italia non ha proprio nulla da dire o da fare per difendere la memoria di un suo concittadino e rendergli putroppo, una postuma giustizia?
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