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Rivalutazione, tasse e 14esima sul tavolo del governo

category Pensioni, Spi Vercelli 10 Febbraio 2020

Secondo tavolo con il governo. Cgil, Cisl e Uil: aumentare importi e platee

• La piena rivalutazione delle pensioni.
• La riduzione del carico fiscale anche per i pensionati, visto che si è ulteriormente allargata la disparità di trattamento con i lavoratori dipendenti.
• L’estensione e il rafforzamento della 14esima per le pensioni medio-basse.

Sono queste le richieste che i Sindacati hanno portato al tavolo di confronto al Ministero del Lavoro.
Il governo ha condiviso le proposte sindacali prendendosi l’impegno di verificarne a stretto giro costi e fattibilità.

In arrivo entro il mese di febbraio anche l’istituzione di uno specifico tavolo che vedrà insieme sia il Ministero del Lavoro che quello della Sanità per la definizione di una legge quadro nazionale sulla non autosufficienza.

Il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti ha ribadito la richiesta di aumento della platea della cosiddetta Quattordicesima (la mensilità aggiuntiva per chi ha almeno 64 anni e pensioni inferiori a due volte il minimo, quindi circa 1.030 euro al mese) alzando l’asticella fissata per ottenerla. Chiede inoltre che aumentino gli importi, adesso fissati tra 336 e 655 euro a seconda degli anni di contribuzione e dei trattamenti percepiti. Resta fondamentale il tema fiscale con la richiesta di aumentare le detrazioni per i pensionati e di tenere conto degli incapienti che le detrazioni non possono utilizzare. Ma soprattutto i sindacati chiedono una rivalutazione piena delle pensioni andando oltre il ripristino della legge 388/2000 (che ha meccanismi di indicizzazione più favorevoli degli attuali ma comunque non pieni che dovrebbero tornare in vita dal 2022)

“Quelle che abbiamo messo sul tavolo – ha dichiarato il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedrettisono proposte serie e di buon senso per rispondere ai bisogni di milioni di pensionati che sono stati a lungo inascoltati.
Ci prendiamo il tempo necessario per far lavorare bene questo tavolo – ha continuato Pedretti – ma è del tutto evidente che servono dei risultati o la disillusione sarà molto alta, come avvenuto con l’ultima legge di bilancio”.

Trattativa governo sindacati

I sindacati, al termine del primo incontro del tavolo tecnico con il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, per la riforma della previdenza fissato sui giovani, hanno commentato positivamente la seduta.

Il Governo condivide l’impostazione di una ‘pensione di garanzia per i giovani’ avanzata dai sindacati durante il tavolo aperto per riformare il sistema pensionistico italiano. Si tratta di tutti coloro che, con carriere discontinue e precarie, a partire dal 1996 con pensioni calcolate con sistema interamente contributivo, rischiano di arrivare all’età pensionistica con magri assegni previdenziali. Si pensa ad un assegno con importo calcolato sia con i contributi realmente versati sia con contributi figurativi da applicare di fronte a carriere discontinue e precarie. Il duplice calcolo si applicherebbe anche nei casi di periodi dedicati alla formazione e al lavoro per cura familiare e ai periodi di basse retribuzioni. Il nodo principale è quello delle risorse. Dovranno essere elaborate proposte e simulazioni che saranno vagliate da un’apposita Commissione di esperti nominata dal ministro Nunzia Catalfo. La Commissione si dovrà occupare anche delle linee di intervento per la riforma delle pensioni.

L’obiettivo di fondo del tavolo tecnico aperto è poi quello del superamento della rigidità della Legge Fornero e lo scalone ‘Quota 100’ con il fine di mettere a punto una riforma che guardi a forme di flessibilità in uscita con durata decennale.

Calendari incontri governo-sindacati

Dopo l’incontro del 27 gennaio, quello del 3 febbraio, le prossime riunioni saranno: il 7 febbraio su rivalutazione pensioni, il 10 febbraio sulla flessibilità in uscita e il 19 febbraio sulla previdenza complementare.

Tutti a Roma!

Manifestazione nazionale 16 novembre 2019

Manifestazione nazionale unitaria pensionati Roma 16 novembre 2019

Sindacati pensionati in presidio

Il 3 gennaio 2019 dalle 10 alle 12 i sindacati dei pensionati terranno un presidio di fronte alla Prefettura di Vercelli per protestare contro il blocco dell’adeguamento delle pensioni superiori ai 1500 euro lordi deciso dal governo nella legge di bilancio appena approvata con il voto di fiducia.

Anche questo governo tratta i pensionati come un bancomat da cui attingere risorse per finanziare le loro promesse elettorali di dubbia efficacia e difficile applicazione.

Il 2019 doveva essere ripristinato il totale adeguamento all’inflazione come concordato con il precedente governo Gentiloni, così non sarà e ai pensionati sottoposti al blocco saranno tolte risorse per 253 milioni nel 2019 e 2.2 miliardi di euro nel triennio, mentre il tanto strombazzato prelievo sulle cosidette “pensioni d’oro” darà un gettito di solo 76 milioni il prossimo anno e 240 nel triennio.

Partecipiamo numerosi al presidio per far sentire la nostra voce da Vercelli al governo Salvini-Di Maio-Conte.

Arriva la 14° per i pensionati!

I pensionati non dovranno restituire lo 0,1% della rivalutazione 2015

Contrordine, i pensionati non dovranno restituire lo 0,1% della rivalutazione 2015
Il Ministro Poletti annuncia un emendamento al Milleproroghe

Contrordine del governo sulla restituzione da parte dei pensionati dello 0,1% della rivalutazione del 2015.
Dopo la denuncia dello Spi-Cgil il Ministro Poletti ha annunciato che presenterà un emendamento al decreto Milleproroghe per risolvere la questione congelando l’intervento.
“E’ la conferma che ci voleva poco a risolvere la questione – ha commentato il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti – ora aspettiamo di vedere l’emendamento”.

(Roma, 18 gennaio 2017)

Sentenza Corte Costituzionale: legittimo il contributo dagli assegni più elevati

I giudici costituzionali hanno giudicato il contributo coerente con la legge fondamentale poichè rispetta il principio di progressività e, pur avendo riconosciuto che esso rappresenta un sacrificio per i pensionati, è comunque sostenibile per il loro livello di reddito superiore da 14 a oltre 30 volte rispetto alle pensioni minime.

Si sta parlando dele cosiddette  “pensioni d’oro”, oltre i 91.000 euro annui.

La penalizzazione ha colpito, con un taglio del 6%, gli assegni di importo annuo compreso tra 91.343,99 e 130.491,40 euro

Il taglio è salito al 12% per le pensioni tra 130.491,41 e 195.737,1 euro.

E’ arrivato al 18% per gli importi superiori.

Lettera unitaria al Prefetto di Vercelli su sentenza Corte Costituzionale

Illustrissimo Signor Prefetto di Vercelli

Dott. Salvatore Malfi

La sentenza emanata dalla Corte Costituzionale il 30 aprile scorso ha dichiarato  l’incostituzionalità del blocco della perequazione delle pensioni superiori a tre volte il minimo (1405 euro lordi) per gli anni 2012 e 2013.

I pensionati chiedono di sanare una ingiustizia “certificata” e “una pesante discriminazione”.

Sappiamo bene che farlo costa, che l’attuale Governo ha dato una prima parziale risposta pensando di restituire un bonus una tantum per sanare gli arretrati  alle pensioni che non superano i 3000 euro lordi,  ma questo non basta perché così restituisce solo una parte che oscilla dal 40 al 10% del dovuto.

Ci domandiamo e domandiamo al Governo:

clicca qui per visualizzare  l’intero documento

Dopo le pensioni, l’art. 18. Buona Pasqua???