Festa dei lavoratori 1° maggio 2020

È
il Natale della nostra democrazia, in cui ci si ritrova per festeggiare
la liberazione dal nazifascismo e riflettere sui valori della Carta
Costituzionale.
Quest’anno, nel settantacinquesimo anniversario della Liberazione, abbiamo bisogno più che mai di celebrare la nostra libertà, di tornare a guardare al futuro con speranza e coraggio.
Sappiamo che, una volta passata questa tempesta, saremo chiamati a ricostruire un mondo più giusto, più equo, più sostenibile.
Per questo lanciamo una grande convocazione a cittadine e cittadini per ritrovarci insieme a festeggiare il 25 aprile in una grande piazza virtuale.
Occorre porre fine a tutte le guerre fratricide per unirci tutti nell’unica lotta contro i tre nemici comuni: il virus, il riscaldamento del pianeta e le disuguaglianze socio-economiche.
Stringiamoci intorno alle nostre comunità locali per ridare forza alla comunità nazionale e a quella planetaria.
L’appuntamento è alle ore 15: dai balconi e dalle finestre l’Associazione nazionale partigiani invita gli italiani a intonare il canto della Resistenza
25 novembre 2019
Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
La violenza maschile contro le donne è un male antico e trasversale che interessa tutto il mondo e deve essere sradicato, garantendo così a tutte le donne il diritto alla libertà e alla dignità.
La violenza contro le donne, come ci dicono le statistiche più accreditate, viene esercitata in tutti i contesti in cui si articola il nostro vivere civile, da quello familiare a quello sociale, dalla politica ai luoghi di lavoro.
Soprattutto laddove si utilizzano i rapporti gerarchici, la precarietà, l’incertezza sulle prospettive di lavoro, si somma violenza a violenza. Così come quando il linguaggio, la cronaca, colpevolizza o trova giustificazione ai comportamenti violenti contro le donne che sono già vittime, si attua una seconda violenza rappresentativa di una società che sta degenerando. La violenza non si deve legittimare MAI!
Il sindacato è sempre più impegnato nella lotta contro le molestie e la violenza nei luoghi di lavoro, per definire con chiarezza che molestie e violenza non sono parte del lavoro. Il recepimento dell’Accordo Quadro Europeo, prima insieme a Confindustria e poi con le altre associazioni datoriali, ci ha fornito strumenti nuovi per operare in questa direzione nella consapevolezza della complessità di tale compito, della sua peculiarità della violenza nei contesti produttivi: difficoltà delle vittime a raccontare, paura di non essere credute e timore di ritorsioni.
Dobbiamo quindi fare ancora molta strada, realizzare una vera rivoluzione culturale, che renda tutti consapevoli, che RISPETTO e relazioni sane migliorano la vita di tutti e tutte.
Un cambiamento culturale che si esercita anche sul piano legislativo e nella contrattazione. Infatti in questi anni abbiamo conquistato, grazie alla mobilitazione delle donne, convenzioni ed accordi importanti.
La convenzione di Istanbul, ratificata dal nostro Paese, contiene principi fondamentali a partire dal definire la violenza, e come la si contrasta. Chiediamo che venga effettivamente applicata.
È compito nostro ora, attraverso la contrattazione, creare ascolto, attenzione, sostegno, rispetto e riconoscimento della parola femminile dei diritti delle donne senza sconti.
Nel giugno di quest’anno poi, abbiamo conquistato, dopo molti anni di impegno, la Convenzione 190 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro e la relativa Raccomandazione. Certo va sottolineato che molte associazioni di impresa non l’hanno approvata, ma questo non ci deve fermare, anzi ci impegna ancor di più nel rivendicare la rapida ratifica della convenzione da parte del nostro Paese, e nel determinare i provvedimenti necessari a partire dal riconoscimento delle molestie sessuali come reato.
Per questo per noi il 25 novembre e’ l’occasione per rilanciare e radicare il nostro impegno a partire dalla contrattazione.
La sanità, che deve tornare ad essere pubblica e universale. Il diritto a curarsi, sancito dalla Costituzione e che non può essere un privilegio per pochi.
La non autosufficienza, vera e propria emergenza nazionale che ricade tutta sulle famiglie e sulla quale non si può continuare a far finta di niente.
Le tasse, che devono essere abbassate anche a chi è in pensione.
Il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti mette in fila le richieste che i Sindacati avanzano al nuovo governo per migliorare la vita dei pensionati e degli anziani italiani.
“I pensionati sono un pezzo importante della nostra società – dice Pedretti – e in questi anni si sono fatti carico delle proprie famiglie aiutandole come potevano. È arrivato il momento di restituire loro qualcosa“.
“Ci aspettiamo – continua il Segretario generale dello Spi-Cgil – che il nuovo governo si faccia carico di tutti questi problemi e che dia pienamente il senso di una svolta.
Per questo con Cisl e Uil abbiamo deciso di organizzare una manifestazione nazionale a Roma per la metà di novembre. Non si scende in piazza solo per protestare o contro qualcuno. Si scende in piazza anche per far sentire la propria voce e per chiedere delle soluzioni e questo è quello che intendiamo fare”.
Siamo le donne che hanno lottato per il nuovo diritto di famiglia, per il divorzio e la legge 194.
Siamo le donne che hanno definito lo stupro reato contro la persona e non contro la morale, lottando per cancellare le norme ereditate dal codice fascista Rocco insieme al delitto d’onore, al matrimonio riparatore, allo ius corrigendi del marito, titolare di ogni potere su moglie e figli.
Siamo le donne che da sempre si battono contro la violenza maschile fuori e dentro la famiglia.
Siamo le donne dei Centri antiviolenza femministi.
Siamo le donne che hanno lottato per il diritto al lavoro, per il valore e il rispetto del lavoro, per la centralità e il valore sociale della maternità, per i congedi di maternità e paternità, per un welfare solidale e non basato su nonne e nonni.
Siamo le donne che si prendono cura delle persone, delle comunità, dei territori.
Siamo coloro che tengono davvero al centro il benessere e la serenità di bambine e bambini perché è grazie a noi che bambini e bambine sono diventati soggetti di diritto.
Siamo le famiglie in tutte le possibili declinazioni.
Siamo le donne e gli uomini giovani, che vorrebbero lavorare e non emigrare, che rivendicano il diritto di poter decidere se, dove, come e quando costruirsi una famiglia.
Siamo le donne e gli uomini che danno vita giorno per giorno una società accogliente inclusiva aperta e giusta con donne e uomini migranti.
Siamo donne e uomini scesi in piazza come e con soggettività transfemministe e lgbtq+ per una società di piena cittadinanza umana.
Siamo i padri e gli uomini responsabili e civili che non si riconoscono nella strategia e nella retorica vendicativa della lobby dei padri separati.
Siamo coloro che rifiutano la menzogna dell’alienazione parentale, in accordo con tutta la comunità scientifica internazionale e siamo contro chiunque manipoli bambini e bambine per il proprio tornaconto personale o professionale.
Siamo qui ancora una volta per ribadire:
Non si torna indietro sui diritti e la libertà di scelta.
Non si usano bambini e bambine contro i genitori!
Nessun testo unificato su separazione, mediazione obbligatoria bigenitorialità, mantenimento diretto.
Lo Spi-Cgil di Vercelli organizza in collaborazione con il Cral Poste Vercelli per la prima settimana di ottobre un viaggio al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.
Coloro che fossero interessati a partecipare sono pregati di farlo sapere ai numeri di telefono 0161 224120 oppure 0161 224122 o al cellulare del segretario di lega spi Narciso Mior 331 1065195 entro il 26 luglio unitamente al versamento dell’acconto così come specificato nella locandina.
Abbiamo assistito attonite e attoniti allo sbarco di quanti si trovavano a bordo della Sea Watch, accompagnato non da un sospiro di sollievo per le vite salvate, ma da insulti sessisti, minacce e ingiurie non degne di un Paese civile.
I toni, ma soprattutto i contenuti, esulano dal lessico politico e sono totalmente estranei alla democrazia; non è stato offeso soltanto l’onore ed il decoro della Capitana della Sea Watch – con frasi irripetibili e sessiste -, non solo a lei ed alle mogli e figlie dei parlamentari che si trovavano a bordo è stato augurato lo stupro, ma quelle frasi sono una ferita profonda a tutti e a tutte coloro che si riconoscono nei valori fondanti del nostro Paese.
Quelle frasi- di cui vi è ampia documentazione video- sono un insulto allo stato di diritto ed alla Costituzione della Repubblica, oltre a costituire ipotesi delittuose perseguibili d’ufficio quali la minaccia e l’ingiuria aggravate, l’istigazione all’odio razziale.
I responsabili sono agevolmente identificabili in quanto ripresi in numerosi video e, per loro stesso rivendicare, appartenenti ad un partito di governo.
Nello stigmatizzare ogni comportamento volto a calpestare diritti costituzionalmente garantiti, ci opponiamo con fermezza all’odio, razziale o di genere che sia, perché venga riaffermato il primato della legge che prevede come reato i comportamenti minacciosi, ingiuriosi e lesivi della dignità delle persone.
Nel compimento delle sue attribuzioni la Magistratura ha indagato la Capitana Carola Rackete e nei suoi confronti applicherà la legge con il rigore e l’indipendenza che le è propria; ci aspettiamo che il medesimo rigore venga applicato nell’esercitare l’azione penale anche nei confronti di coloro che all’alba del 29 giugno, nel porto di Lampedusa, con gli auguri di stupro, gli apprezzamenti volgarmente sessisti, hanno offeso tutti quegli uomini e quelle donne che si riconoscono nei principi della Costituzione.
Ci appelliamo alle forze politiche perché il Parlamento faccia chiarezza sull’episodio e, con la sua azione, sappia opporsi alla barbarie; al Presidente della Repubblica, quale Garante della Costituzione e Presidente del CSM, perché tuteli i diritti delle vittime di reato, in special modo della Capitana Carola Rackete.
GIURISTI DEMOCRATICI – Torino
SE NON ORA QUANDO? Coordinamento Nazionale Comitati
CGIL – Torino
CGIL Piemonte
D.i.Re DONNE IN RETE CONTRO LA VIOLENZA
FUTURA
ARCI – Torino
LIBERTA’ E GIUSTIZIA – Torino
CASA DELLE DONNE – Torino
ASSOCIAZIONE RETEDEM
FNISM (Federazione Nazionale Insegnanti) – sezione di Torino “Frida Malan”
PRESIDENTE COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA’ E DIRITTI CIVILI – Comune di Milano
UDI – Savona
GRlS Piemonte – Rete dei soggetti che si occupano di salute dei migranti in Piemonte
TOWANDADEM
CONFERENZA DONNE DEMOCRATICHE – Veneto
DONNE DEMOCRATICHE – Milano Metropolitana
DonneIN – Milano
UDU – Torino
CONFERENZA DONNE DEMOCRATICHE – Biella
ASSOCIAZIONE StraLi
CIRCOLO GLBTQ MAURICE
ASSOCIAZIONE SOOMAALIYA onlus
LUCYASSOCIAZIONE – Ivrea
A.I.Z.O. ROM E SINTI onlus
Rainbow for Africa
OSSERVATORIO DIRITTI IN GENERE -Ancona
Spi-Cgil Lega di Vercelli