Con grande dolore e partecipazione ai familiari, la lega Spi di vercelli e lo Spi Vercelli-Valsesia comunicano che la scorsa notte ci ha lasciato la compagna e partigiana Bonardo Annita detta Mimma.
Mimma è stata per tutta la vita orgogliosamente di “parte”, comunista e partigiana, questo è stato il suo stile di vita e questo ha perseguito coerentemente con quanto appreso nel periodo del nazifascismo.
Ci ha insegnato a non tirarci mai indietro nel rivendicare e difendere le conquiste di quel periodo storico e a non darle mai del tutto per acquisite, a non girare mai la testa di fronte alle ingiustizie e a discutere sempre e con tutti.
Questa sua eredità cercheremo di portare avanti nel miglior modo possibile coerentemente con i suoi valori e la sua storia.
La lega Spi di Vercelli con tutti i suoi iscritti porge i suoi più affettosi auguri alla nostra iscritta Ivaldi Adele Maria che l’8 marzo ha compiuto 100 anni.
In occasione dell’8 marzo 2020, a causa del coronavirus non potremo essere nelle piazze italiane e del mondo come previsto dai movimenti femministi.
Vogliamo comunque essere presenti e far
sentire la nostra voce di donne giovani e pensionate ed esporre le nostre
rivendicazioni.
La povertà femminile continua ad aumentare. Siamo il quart’ultimo paese in Europa per occupazione femminile: solo il 48% delle donne ha accesso al lavoro e spesso si tratta di lavoro precario, svalutato, mal pagato!
Ancora oggi, le donne sono
retribuite in media il 23% in meno rispetto ai colleghi
uomini, anche quando più istruite; il differenziale salariale cresce col
crescere del livello dell’istruzione, raggiungendo un picco del 38,5%.
Sono più di 1.400.000 le donne
che hanno subito molestie sul luogo di lavoro.
La Legge 194 è sottoposta a pesanti
limitazioni che ne impediscono la piena applicazione, l’obiezione di coscienza,
oggi, è pari al 78% tra i ginecologi e del 48% tra gli anestesisti. Tale
situazione che in alcune Regioni supera il 90%, annulla il diritto sancito
dalla Legge.
Oggi la Legge 194 nel nostro Paese continua ad
essere obiettivo di attacchi retrogradi e populisti, veicolati da dichiarazioni
“ignoranti” e “razziste” che chiedono di scaricare i costi su quelle aree
sociali che subiscono” l’abuso della migrazione”.
Un omicidio su due
avviene in famiglia e le vittime per il 67% dei casi sono donne. I
percorsi di fuoriuscita dalla violenza non prevedono alcuna forma di sussidio,
i finanziamenti pubblici ai centri
antiviolenza sono pari a 0,76 centesimi per ogni donna che si rivolge
a loro.
Sono più di un milione le donne che
dal 2003 a oggi denunciano di aver subito pratiche mediche violente o
degradanti in sala parto.
Questi sono solo alcuni dei numeri
che raccontano il contesto di disuguaglianza, discriminazione, ingiustizia in
cui viviamo. Contesto che conosciamo bene, perché è quello contro cuilottiamo,
affermando che violenza di genere è
anche, e non secondariamente, violenza economica, che passa, in
modo sistemico, per condizioni di sfruttamento volte a minare l’autonomia e
l’autodeterminazione delle donne.
Pensiamo sia necessario dare
continuità al processo di trasformazione culturale e sociale aperto da ormai
quattro anni dai movimenti femministi e, a maggior ragione in questo
particolare contesto storico e politico. Riteniamo urgente denunciare la
condizione di discriminazione strutturale che riguarda le donne migranti e, di
conseguenza, tutte le figure precarie e non pienamente garantite che vivono
e lavorano nel nostro paese.
I luoghi di lavoro non possono
continuare a riprodurre questo stato di cose; le condizioni di lavoro non
possono infliggere ancora tanta diseguaglianza: le lavoratrici troveranno
la forza di reagire e rivendicare quel che spetta loro.
Noi donne:
Vogliamo
parità salariale, un salario degno, un salario minimo almeno
a livello europeo e un reddito che sia di autodeterminazione, e non
strumento di ricatto e di nuova schiavitù, perché senza autonomia
economica non si esce dalla violenza e non c’è libertà.
Vogliamo
congedi dimaternità/paternità e parentali retribuiti al 100%, di uguale
durata per entrambi i genitori ed estesi a tutte le tipologie
contrattuali.
Vogliamo
un welfare inclusivo e universale senza discriminazioni
in base allo status, al genere, al reddito o alla morale dominante.
Vogliamo
case rifugio, centri antiviolenza,
case delle donne e consultori laici, aperti e autogestiti dalle
donne.
Vogliamo
l’abrogazione dei decreti sicurezza che moltiplicano
violenza, razzismo e sfruttamento dentro e fuori i confini, soprattutto
sui corpi delle donne, e che sanzionano il diritto di manifestare.
Vogliamo
l’abrogazione della Legge Bossi
Fini e la chiusura dei Cpr (centri per il rimpatrio).
Vogliamo
un permesso di soggiorno europeo
senza vincoli lavorativi e familiari per la libertà di movimento per le
migranti e i migranti.
Vogliamo
la cittadinanza per chi nasce e
cresce in Italia.
Vogliamo
un’Europa capace di intervenire
umanitariamente sulle emergenze migratorie nel Mediterraneo, con una voce
comune.
Vogliamo un altro modello di sviluppo che
rilegga i consumi e la qualità ambientale e della vita con la lente della
redistribuzione della ricchezza, e della giustizia ambientale.
Chiediamo di dare un segnale chiaro, pubblico, di sostegno concreto alla lotta che le donne stanno portando avanti da anni e che riguarda tutti.
La Cgil ha rilasciato una nota che definisce la posizione della confederazione al riguardo dell referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari che si terrà il 29 marzo prossimo.
Secondo tavolo con il governo. Cgil, Cisl e Uil: aumentare importi e platee
• La piena rivalutazione delle pensioni.
• La riduzione del carico fiscale anche per i pensionati, visto che si è ulteriormente allargata la disparità di trattamento con i lavoratori dipendenti.
• L’estensione e il rafforzamento della 14esima per le pensioni medio-basse.
Sono queste le richieste che i Sindacati hanno portato al tavolo di confronto al Ministero del Lavoro. Il governo ha condiviso le proposte sindacali prendendosi l’impegno di verificarne a stretto giro costi e fattibilità.
In arrivo entro il mese di febbraio anche
l’istituzione di uno specifico tavolo che vedrà insieme sia il Ministero
del Lavoro che quello della Sanità per la definizione di una legge quadro nazionale sulla non autosufficienza.
Il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti ha ribadito la
richiesta di aumento della platea della cosiddetta Quattordicesima (la
mensilità aggiuntiva per chi ha almeno 64 anni e pensioni inferiori a
due volte il minimo, quindi circa 1.030 euro al mese) alzando
l’asticella fissata per ottenerla. Chiede inoltre che aumentino gli
importi, adesso fissati tra 336 e 655 euro a seconda degli anni di
contribuzione e dei trattamenti percepiti. Resta fondamentale il tema
fiscale con la richiesta di aumentare le detrazioni per i pensionati e
di tenere conto degli incapienti che le detrazioni non possono
utilizzare. Ma soprattutto i sindacati chiedono una rivalutazione piena
delle pensioni andando oltre il ripristino della legge 388/2000 (che ha
meccanismi di indicizzazione più favorevoli degli attuali ma comunque
non pieni che dovrebbero tornare in vita dal 2022)
“Quelle che abbiamo messo sul tavolo – ha dichiarato il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti – sono proposte serie e di buon senso per rispondere ai bisogni di milioni di pensionati che sono stati a lungo inascoltati.
Ci prendiamo il tempo necessario per far lavorare bene questo tavolo – ha continuato Pedretti – ma è del tutto evidente che servono dei risultati o la disillusione sarà molto alta, come avvenuto con l’ultima legge di bilancio”.
I sindacati, al termine del primo incontro del tavolo tecnico con il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, per la riforma della previdenza fissato sui giovani, hanno commentato positivamente la seduta.
Il Governo condivide l’impostazione di una ‘pensione di garanzia per i giovani’ avanzata dai sindacati durante il tavolo aperto per riformare il sistema pensionistico italiano. Si tratta di tutti coloro che, con carriere discontinue e precarie, a partire dal 1996 con pensioni calcolate con sistema interamente contributivo, rischiano di arrivare all’età pensionistica con magri assegni previdenziali. Si pensa ad un assegno con importo calcolato sia con i contributi realmente versati sia con contributi figurativi da applicare di fronte a carriere discontinue e precarie. Il duplice calcolo si applicherebbe anche nei casi di periodi dedicati alla formazione e al lavoro per cura familiare e ai periodi di basse retribuzioni. Il nodo principale è quello delle risorse. Dovranno essere elaborate proposte e simulazioni che saranno vagliate da un’apposita Commissione di esperti nominata dal ministro Nunzia Catalfo. La Commissione si dovrà occupare anche delle linee di intervento per la riforma delle pensioni.
L’obiettivo di fondo del tavolo tecnico aperto è poi quello del superamento della rigidità della Legge Fornero e lo scalone ‘Quota 100’ con il fine di mettere a punto una riforma che guardi a forme di flessibilità in uscita con durata decennale.
Calendari incontri governo-sindacati
Dopo l’incontro del 27 gennaio, quello del 3 febbraio, le prossime riunioni saranno: il 7 febbraio su rivalutazione pensioni, il 10 febbraio sulla flessibilità in uscita e il 19 febbraio sulla previdenza complementare.
COMBATTIVA E APPASSIONATA DI GIUSTIZIA ,DI DIRITTI E DI LIBERTA’ SEMPRE DISPONIBILE ALL’ASCOLTO, COME PSICOLOGA VOLONTARIA, GENEROSA E PRONTA AD AIUTARE CHI AVEVA BISOGNO.
DONNA
SENSIBILISSIMA, SERIA E RIGOROSA, MA CAPACE DI INFINITA
TENEREZZA,HA SCELTO DI PERCORRERE CON NOI ,DONNE PENSIONATE DELLA
CGIL, UN TRATTO DI STRADA .
INSIEME
ABBIAMO ORGANIZZATO EVENTI , MANIFESTAZIONI E CORSI DI FORMAZIONE.
CON LEI ABBIAMO AVUTO TANTI E VIVACI I MOMENTI DI DISCUSSIONE E DI CONFRONTO POLITICO E SOCIALE, MA ANCHE DI CULTURA E DI TEATRO, PER FARE MEMORIA E CONSEGNARE ALLE GIOVANI RAGAZZE DI OGGI I NOSTRI COMUNI VISSUTI DI LOTTA E DI CONQUISTE CIVILI.
CON
LEI ABBIAMO CONDIVISO PER MOLTI ANNI UNO SPORTELLO APERTO ALLE DONNE
BISOGNOSE DI SOSTEGNO.
NEL GRUPPO DI MUTUO AIUTO
DENOMINATO “Venerdi tra donne” HA RAPPRESENTATO UN VALIDO PUNTO
DI RIFERIMENTO.
ESPERIENZA INDIMENTICABILE E’ STATA LA REALIZZAZIONE DEL LIBRO”L’INFRANTO”,CHE HA COINVOLTO ,OLTRE LE SUE INSEPARABILI COMPAGNE COAUTRICI,LE DONNE DELLO SPORTELLO SPI CGIL E NON SOLO CARLA MANCHERA’ A TUTTA LA CGIL ,CHE LEI CONSIDERAVA LA SUA SECONDA CASA.
CARLA MANCHERA’ A TUTTI COLORO CHE HANNO POTUTO CONOSCERLA PERSONALMENTE E APPREZZARLA ,PER QUELLO CHE SAPEVA DARE MA, SOPRATTUTTO, MANCHERA’ A NOI PER CIO’ CHE AVREMMO ANCORA POTUTO CONDIVIDERE.
Tutto lo Spi-Cgil Vercelli-Valsesia si unisce al dolore dei suoi cari e la ruicorderà sempre.
QUESTO BLOG NON RAPPRESENTA UNA TESTATA GIORNALISTICA, IN QUANTO VIENE AGGIORNATO SENZA ALCUNA PERIODICITÀ. PERTANTO, NON PUÒ CONSIDERARSI UN PRODOTTO EDITORIALE AI SENSI DELLA LEGGE N° 62 DEL 7/03/2001