Cammina con noi
DALLO SPI-CGIL
e
AUSER VOLONTARIATO
Un invito alle pensionate e ai pensionati
che desiderano
DALLO SPI-CGIL
e
AUSER VOLONTARIATO
che desiderano
«Le tutele non hanno età» titola uno dei manifesti della campagna del tesseramento dello Spi. Quattro manifesti sotto un unico slogan «Da 0 a 100». S’intende, ovviamente, anni. Da ieri sono sul sito dello Spi (www.spi.cgil.it). I quattro manifesti che vedremo sui muri delle nostre città nei prossimi giorni, declinano uno dei problemi che l’Italia oggi deve risolvere se non vuole andare in serie B. Sul numero di LiberEtà in distribuzione nei prossimi giorni,Carla Cantone, rilancia il tema delle tutele degli anziani, a cominciare dal dramma della non autosufficienza, rivolgendo un appello al governo.
«Sono tantissimi gli anziani che vivono in situazioni di disperazione – scrive il segretario generale dello Spi nell’editoriale del numero di febbraio di LiberEtà –. Questa dramma ha dimensioni sociali che molti non immaginano o fanno finta di non vedere. Deve farci riflettere tutti. Ma i primi che dovrebbero farlo sono gli uomini e le donne che oggi sono al governo, anche perché chi ha governato negli ultimi tre anni non ha fatto niente. Anzi ha peggiorato la condizione sociale e assistenziale degli anziani. I pensionati finora hanno ricevuto solo tagli e tasse. Qualcuno ha anche avuto l’ardire di dire che sono dei privilegiati, senza considerare che hanno lavorato una vita e che con la povera pensione devono anche aiutare i loro nipoti disoccupati. Finora la questione equità sociale è ben lontana anche dalle decisioni assunte dall’attuale governo. Figurarsi da quello precedente. Si cominci almeno a pensare agli “ultimi”. Almeno con loro il governo Monti dia un segnale chiaro di discontinuità.
Quello che chiediamo al governo è di affrontare il problema della tutela delle persone che vivono in condizioni di estrema difficoltà e disagio ripristinando il fondo nazionale per la non autosufficienza, in attesa che siano definiti i livelli essenziali di assistenza. Il fondo per la non autosufficienza è stato ignobilmente soppresso dal precedente governo lasciando così circa due milioni di persone – la maggior parte delle quali molto anziane – prive di qualsiasi forma di sostegno.
Un governo di emergenza non può non considerare questa come una priorità della propria azione. Dalla crisi, infatti, non si esce solo con il rigore finanziario, ma anche e soprattutto ricostruendo uno stato sociale degno di un paese civile, in grado di fornire aiuto e assistenza agli ultimi, ai più deboli e ai più esposti.
Carla Cantone
Nella manovra che viene imposta al paese manca un chiaro e concreto segno di equità, il rigore è a senso unico e la giustizia sociale è inesistente.
Per lo Spi non è, infatti, equo far pagare il costo della crisi ai pensionati, bloccando la già esigua rivalutazione economica.
Non è equo allungare l’età di accesso alla pensione a milioni di donne e uomini già duramente colpiti dalla crisi che sono senza lavoro e senza ammortizzatori sociali che li tutelino.
Non è equo penalizzare quei lavoratori che dopo oltre 40 anni di lavoro si vedono ledere un diritto e penalizzare la loro pensione solo perchè hanno iniziato a lavorare giovanissimi.
Non è equo lasciare i giovani senza lavoro e in una condizione continua di precarietà.
Perchè tanta reticenza nel definire una patrimoniale in grado di intervenire sulle grandi rendite finanziarie e i grandi patrimoni? Perchè continua ad essere così modesto il prelievo sui capitali scudati? Perchè non si contrasta seriamente l’evasione fiscale? Perchè non si interviene sugli sprechi, sui settori protetti e sui veri privilegiati? Perchè è così faticoso ridurre i costi della politica?
Pretendiamo un paese che dia lavoro, un futuro per i giovani, serenità agli anziani e un welfare basato sulla giustizia sociale. Dalla crisi si esce solo con più equità e meno sacrifici scaricati sui soliti noti. Lo Spi non starà fermo a guardare e a subire ma continuerà a combattere affinché l’Italia diventi un paese migliore, più giusto e più equo.
Marco Simonelli Segretario generale Spi Vercelli-Valsesia
Rosanna Gaietta – Costantino Pezzotta Segretari Spi Vercelli-Valsesia
Rosario Cellura Segretario Lega Vercelli
Antonio Celestino Segretario Lega Santhià-Trino
Gianfranco Stoppa Segretario Lega Valsesia
IL PIANO SANITARIO APPROVATO DALLA GIUNTA REGIONALE RISCHIA DI DEPOTENZIARE I SERVIZI, DI ALLUNGARE LE LISTE D’ATTESA, DI APPESANTIRE LA COMPARTECIPAZIONE FINANZIARIA DEI CITTADINI, DI PEGGIORARE, CON IL BLOCCO DEL TURN-OVER DEL PERSONALE, LA QUALITÀ E QUANTITÀ DELLE PRESTAZIONI SANITARIE
CGIL CISL UIL PIEMONTE
RITENGONO LA SITUAZIONE INACCETTABILE E INSOPPORTABILE…
Il 28 ottobre saremo in tanti a piazza
del Popolo a Roma per manifestare
tutto il nostro sdegno nei confronti
di un governo classista, profondamente
iniquo ed ingiusto.
Alle Segreterie Provinciali SPI
Oggetto: Nota informativa
L’iniziativa del 5 ottobre è stata un successo di partecipazione, le delegazioni sono state numerose e significative come anche la consegna con il passamano delle cartoline. Per questo ringraziamo tutte le compagne e i compagni.
All’incontro il Presidente Cota ha portato anche l’Assessore alla Sanità Monferino e la dott. Vitale dell’Assessorato all’Assistenza.
Dopo gli interventi di Perino a nome unitario dei pensionati sono intervenuti i tre Segretari Generali di CGIL – CISL – UIL Tomasso, Ventura, Cortese.
Alle nostre richieste le risposte di Cota sono state le seguenti:
1) Non ci sono risorse economiche a sufficienza anche perchè la Presidente Bresso ha fatto un mare di debiti per cui oggi la Regione deve pagare 540 milioni all’anno di interessi;
2) Disponibile a ragionare sulle priorità da assumere nell’ambito del Bilancio Regionale del 2012 ma chiede coerenza rispetto alle scelte sui capitoli di spesa ad esempio se si conviene che la priorità è la non autosufficienza non vuole critiche rispetto ai tagli alla cultura ecc…
3) Per migliorare la situazione non c’è altra strada che spostare risorse dalla Sanità all’Assistenza attraverso i risparmi derivanti dal nuovo Piano Sanitario. La sanità oggi costa 8,4 miliardi di euro pertanto bisogna risparmiare sui tre pilastri: sanità territoriale, post acuzie e rete ospedaliera.
4) E’ già stato attivato un tavolo di confronto con il Sindaco di Torino Fassino e con il Presidente della Provincia Saitta per affrontare le ricadute dei tagli sui rispettivi ambiti territoriali.
Da parte nostra abbiamo criticato pesantemente il fatto che nonostante da mesi ci sia la nostra richiesta di incontro sul Piano Sanitario, la Regione ha pensato bene di portarlo in IV Commissione giovedì 6 ottobre senza alcun confronto con il sindacato, ci è stato precisato che in commissione sarà illustrato in modo informale.
Alla fine si sono concordati 2 incontri:
– giovedì 6 ottobre alle ore 20,30 con le Confederazioni e delegazione trattante sulla proposta del nuovo Piano Sanitario
– venerdì 14 ottobre alle ore 15,00 sulla “non autosufficienza”.
Un caro saluto
Il Segretario Organizzativo Spi Piemonte
Pier Mario Borgna
Torino, 5 ottobre 2011
I cittadini italiani hanno chiaramente espresso la loro volontà nei referendum su acqua, nucleare e legittimo impedimento superando di slancio il quorum.
Lo Spi Vercelli Valsesia ringrazia tutti i cittadini per aver compreso l’importanza del voto e per l’impegno di tutti a raggiungere questo importante risultato.
Qui trovate il collegamento sull’affluenza ai seggi
Qui trovate il collegamento sui risultati del voto