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E’ arrivato Babbo Natale (per i ministri)

category Pensioni, Spi Vercelli 15 Dicembre 2024

Con un emendamento alla legge di bilancio ministri, viceministri e sottosegretari non eletti vedranno il loro stipendio equiparato a quelli dei ministri eletti. Cosa vuol dire? Un bell’aumento di 7.193,11 euro in più al mese. Piantedosi, Crosetto, Valditara, Calderone, Giuli, Locatelli, Abodi e i loro vice e sottosegretari ci costeranno 1,3 milioni di euro.

Ma noi pensionati non ci possiamo lamentare, per le pensioni minime c’è un lauto aumento di 1,8 euro, sì avete letto bene ben 1 euro e 80 centesimi in più al mese. Pensate bene a come spendere questo tesoretto, ma soprattutto ricordatevi di chi ci governa e di chi avete eventualmente votato!

Verso lo sciopero generale

category Partecipare, Sciopero 13 Novembre 2024

25 novembre giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Il progetto FEMME prende vita e corpo!

Coordinamento donne Spi-cgil Vercelli Valsesia, Cgil Vercelli Valsesia, Spi Cgil Vercelli valsesia, Auser Vercelli, Anpi Vercelli aderiscono alla rete di associazioni e istituzioni del territorio vercellese che realizzeranno dal 23 al 26 novembre 2024 una serie di eventi per riflettere sul femminicidio e più in generale sulla violenza contro le donne.
Qui un’anteprima del programma, rimanete connessi per i dettagli che seguiranno!

UNITI, INSIEME, SI PUO’ CAMBIARE IL PRESENTE!

Verso lo sciopero generale

Lo Spi Cgil contro la legge di bilancio

category Spi Vercelli 8 Ottobre 2024

No al ddl sicurezza

category Spi Vercelli 1 Ottobre 2024

Pensioni: Cgil, no ad altri tagli

category Pensioni 30 Agosto 2024

Nonostante i continui slogan e le promesse fatte in campagna elettorale, il Governo ha un solo obiettivo: fare cassa ancora una volta sulle pensioni.

Le due leggi di Bilancio approvate fino ad oggi lo dimostrano chiaramente: dai tagli alla perequazione delle pensioni, con cui il Governo ha fatto cassa fino al 2032 per ben 61,3 miliardi di euro lordi, fino alla revisione delle aliquote di rendimento per i dipendenti pubblici, che riguarderà più di 700 mila lavoratori e consentirà al Governo di tagliare altri 61,3 miliardi fino al 2043″.

La Cgil denuncia anche l’azzeramento di ogni forma di flessibilità in uscita: “Opzione Donna è stata di fatto annullata, mentre i requisiti di età per l’Ape Sociale sono stati aumentati, rendendo sempre più difficile per le lavoratrici e i lavoratori poter accedere alla pensione. Quota 103 è stato un fallimento totale, come aveva sostenuto da tempo la Cgil. L’intenzione dell’Esecutivo sembra essere quella di mantenere i lavoratori, soprattutto nel pubblico impiego, al lavoro il più a lungo possibile, senza prevedere alcun turn over. I servizi pubblici di qualità vanno garantiti attraverso mirati investimenti sugli organici e sulle professionalità e non costringendo le lavoratrici e i lavoratori a permanere in servizio”.

La Cgil è decisamente contraria sulle nuove ipotesi di tagli che si profilano all’orizzonte, proprio alla vigilia della legge di Bilancio: “Allungare ulteriormente le finestre per la pensione anticipata di quattro mesi significherebbe posticipare l’età pensionabile a 43 anni e 5 mesi per gli uomini e 42 anni e 5 mesi per le donne. Altro che quota 41. Inoltre, non prorogare Ape Sociale e Opzione Donna, già fortemente ridimensionate per il 2024, sarebbe una follia. E l’idea di introdurre un ricalcolo contributivo con 41 anni di contributi è inaccettabile, poiché potrebbe portare a tagli superiori al 20%, in particolare per i lavoratori precoci”.

La Cgil non nasconde il proprio disappunto riguardo all’ennesimo possibile intervento sui pensionati: “Ancora una volta si ipotizza di tagliare la rivalutazione degli assegni pensionistici in un momento in cui l’inflazione sta mettendo a dura prova il potere d’acquisto di tutti, ma soprattutto di chi è già in pensione e vive con risorse limitate. È una vergogna, soprattutto considerate le promesse fatte in campagna elettorale”.

“Un ulteriore tema critico è rappresentato dalla proposta di destinare obbligatoriamente il 25% del Tfr ai fondi pensione. Questo non risolverà il problema delle pensioni basse e non risponde alle necessità dei giovani, che invece hanno bisogno di lavoro e di una pensione di garanzia. Per molti lavoratori, il Tfr rappresenta un ammortizzatore sociale fondamentale, vista la precarietà e i bassi salari”.

“Chiediamo al Governo di aprire un confronto serio sulle pensioni. È inaccettabile che da un anno non ci sia un dialogo con le parti sociali su un tema così delicato. Tutte queste notizie ufficiose che circolano sono, per la Cgil, irricevibili. È tempo che il Governo smetta di fare cassa sulle spalle di chi ha lavorato una vita e inizi a pensare al futuro dei giovani e delle donne, altrimenti rischiamo di assistere inermi a una fuga all’estero di talenti, con conseguenze devastanti per il nostro Paese”.

Raccolta firme per il referendum popolare contro l’Autonomia differenziata

Contro l’Autonomia differenziata.
Sì all’Italia unita, libera, giusta


Rottura dell’Unità della Repubblica e aumento delle già gravi diseguaglianze: questo è lo scopo della Legge 86 sull’Autonomia differenziata – cosiddetta Legge Calderoli, dal nome del Ministro che l’ha proposta – e di cui un vasto schieramento composto da Organizzazioni Sindacali, Associazioni e Partiti chiedono la totale abrogazione promuovendo il quesito referendario, depositato venerdì 5 luglio, presso la Corte di Cassazione.

Per questo tutti e tutte coloro che si riconoscono nella Costituzione repubblicana possono contattare le Camere del Lavoro o i Comitati locali che si occuperanno della raccolta delle firme.

Il tempo per raccogliere le adesioni è pochissimo (la consegna delle firme necessarie deve avvenire entro il 30 settembre) ma la convinzione è enorme: è in gioco l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti, contro questa scellerata idea di Autonomia differenziata.

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Passaggio al mercato libero per luce e gas

Lo Spi Vercelli in collaborazione con Federconsumatori ha avviato una campagna informativa rivolta a tutti i cittadini, ed in particolare agli anziani e soggetti fragili, sulla fine del mercato tutelato per il gas e la luce.

Le informazioni sono arrivate ai cittadini principalmente attraverso i vari call center che cercavano di attivare nuovi contratti con modalità prettamente commerciali e poche volte in maniera chiara e trasparente.

L’iniziativa che proponiamo, aperta a tutti i cittadini, libera e gratuita vuole dare una panoramica il più possibile con concetti accessibili sulle modifiche ai contratti in essere, la possibilità per alcuni soggetti di mantenere ancora  le vecchie garanzie e le alternative offerte dalle  nuove tipologie di contratti proposte.

A Vercelli la giornata informativa si terrà il 17 giugno dalle ore 9,30 presso il salone “Facelli” della Camera del Lavoro in via Stara 2 a Vercelli.

50 anni dalla strage di piazza della loggia a Brescia

Il 28 maggio 1974, alle dieci del mattino, in piazza della Loggia a Brescia era prevista una manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista.

Centinaia di persone erano scese in piazza a manifestare. Alle 10:12 una bomba contenente almeno un chilogrammo di esplosivo, nascosta in un cestino dei rifiuti, esplose, colpendo moltissime persone: tre di queste morirono sul colpo, altre tre durante il trasporto al nosocomio e due feriti morirono in seguito ad ore di agonia per via delle gravi ferite riportate. Altre centodue persone rimasero ferite.

A 50 anni di distanza dalla strage neofascista non dimentichiamo le vittime, i feriti e non ci dimentichiamo nemmeno di chi ha organizzato, compiuto e depistato per decenni le indagini volte a scoprire colpevoli, mandanti e finacheggiatori dei neofascisti.